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31 dicembre 2010

Buon anno nuovo!



Carissime amiche,
so che per qualcuna di voi questo 2010 non è stato un anno facile,
per altre invece è stato un anno meraviglioso.

Spero che per tutte voi questo 2011 sia sereno e felice.

Vi lascio come ultimo saluto per questo anno
una poesia.

Un abbraccio a tutte voi !!!


"E' arrivato un treno carico di..."
(di Gianni Rodari)
Nella notte di Capodanno,
quando tutti a nanna vanno,
è in arrivo sul primo binario
un direttissimo straordinario,
composto di dodici vagoni,
tutti carichi di doni…

Sul primo vagone, sola soletta,
c’è una simpatica vecchietta.
Deve amar molto la pulizia,
perchè una scopa le fa compagnia…
Dalla sua gerla spunta il piedino
di una bambola o di un burattino.
“Ho tanti nipoti”, borbotta, “ma tanti!
e se volete sapere quanti,
contate tutte le calze di lana
che aspettano il dono della Befana.”

Secondo vagone, che confusione!
Carnevale fa il pazzerellone:
c’è Arlecchino, c’è Colombina,
c’è Pierrot con la damina,
e accanto alle maschere d’una volta
galoppano indiani a briglia sciolta,
sceriffi sparano caramelle,
astronauti lanciano stelle
filanti, e sognano a fumetti
come gli eroi dei loro giornaletti.

Sul terzo vagone
viaggia la primavera
col vento marzolino.
Gocce ridono e piangono
sui vetri del finestrino.
Una rondine vola,
profuma una viola…
tutta roba per la campagna.
In città, tra il cemento,
profumano soltanto
i tubi di scappamento.

Il quarto vagone è riservato
a un pasticcere rinomato
che prepara, per la Pasqua,
le uova di cioccolato.
Al posto del pulcino c’è la sorpresa.
campane di zucchero
suoneranno a distesa.

Un carico giocondo
riempie il quinto vagone:
tutti i fiori del mondo,
tutti i canti di maggio…
buon viaggio! buon viaggio!

Giugno, la falce in pugno!
Ma sul sesto vagone
io non vedo soltanto
le messi ricche e buone…
vedo anche le pagelle:
un po’ brutte, un po’ belle,
un po’ gulp, un po’ squash!
Ah, che brutta invenzione,
amici miei,
quei cinque numeri prima del sei.

Il settimo vagone
è tutto sole e mare:
affrettatevi a montare!
Non ci sono sedili, ma ombrelloni.
Ci si tuffa dai finestrini
meglio che dai trampolini.
C’è tutto l’Adriatico,
c’è tutto il Tirreno:
non ci sono tutti i bambini…
Ecco perchè il vagone non è pieno.

Sull’ottavo vagone
ci sono le città:
saranno regalate
a chi resta in città
tutta l’estate.
Avrà le strade a sua disposizione:
correrà, svolterà, parcheggerà
da padrone.
A destra e a sinistra
sorpasserà se stesso…
ma di sera sarà triste lo stesso.

Osservate sul nono vagone
gli esami di riparazione.
Severi, solenni come becchini…
e se la pigliano con i bambini!
Perchè qualche volta, per cambiare,
non sono i grandi a riparare?

Sul decimo vagone
ci sono tanti banchi,
c’è una lavagna nera
e dei gessetti bianchi.
Dai vetri spalancati
il mondo intero può entrare:
e’ un ottimo maestro
per chi lo sa ascoltare.

Sull’undicesimo vagone
c’è un buon odore di castagne,
paesi grigi, grigie campagne
già rassegnate al primo nebbione,
e buoni libri da leggere a sera
dopo aver spento la televisione.

Ed ecco l’ultimo vagone,
è fatto tutto di panettone,
ha i cuscini di cedro candito
e le porte di torrone.
Appena in stazione sarà mangiato
di buon umore e di buon appetito.
Mangeremo anche la panca
su cui siede a sonnecchiare
Babbo Natale con la barba bianca.



Tanti auguri a tutte !!!

29 dicembre 2010

Galletti, cestini, fiori e pane !

Carissime oggi sono estremamente felice !

Oggi in pausa pranzo ho deciso di fare un giretto.
Passeggia di qua, passeggi di la, sono finita alla Coin.

Mi dirigo un pò sovrappensiero verso il reparto casa e girovagando tra scaffale e scaffale lo vedo...

27 dicembre 2010

Another Christmas is passing by...

Un altro Natale è passato...
Com'è andato il vostro?
 Il mio è stato uno spasso!
Il divertimento è iniziato la sera della vigilia...
La cena era a base di pesce, per me e Claudio soli, un pò di tempo per noi stessi ci voleva!
Giovedì sera passo a prendere dal mio pescivendolo di fiducia i miei scampi belli freschi,prenotati con largo anticipo...

9 dicembre 2010

5 dicembre 2010

Marta vuota il sacco...

Carissime scusate,
avrei dovuto scrivervi Giovedì,
ma non ce l'ho proprio fatta...
Vi scrivo da lavoro, anche se non c'è un cane in giro...
Quante giornate perse per dei capricci della mia principale, tanto lei è in montagna,
mica in negozio, chiusa come in una galera...